Gli Anni ’30 – Immagini del tempo

“L’arte dell’avvenire sarà potentemente pubblicitaria!”. Quest’affermazione lapidaria, contenuta in un manifesto del 1931 intitolato “Il Futurismo e l’arte pubblicitaria”, pare introduca e illustri assai bene le pagine che il nostro lettore si accinge a sfogliare. Per meglio spiegare il proprio pensiero l’eclettico autore del manifesto, pittore, scultore, poeta, Fortunato Depero, aggiunge che “l’arte del passato servì ad esaltare il passato (mentre) lo splendore nostro, le glorie nostre, gli uomini nostri, i prodotti nostri hanno bisogno di un’arte nuova altrettanto splendente”.Gli anni trenta sono anni d’ottimismo e di voglia di fare che si manifestano in tutte le attività umane: dall’architettura alla musica, dalla pittura alla scienza, dalla tecnica al teatro ed alla poesia. Nell’Europa occidentale si riscoprono le parole d’ordine del Futurismo, che parevano spazzate via dalla grande depressione del ’29 con le sue dolorose conseguenze per molte società ricche: la velocità, la luce, il volo, la macchina, il treno, l’aereo come contrassegni di modernità, novità, progresso e sviluppo destinati a traghettare rapidamente e vittoriosamente l’uomo nella “radiosa magnificenza del futuro”. Tutto questo si materializza anche nei manifesti pubblicitari, espressione di una nuova arte che rappresenta e divulga lo “spirito dei tempi” raffigurandone le realizzazioni più specifiche ed i successivi conseguiti. La raccolta di manifesti degli anni ’30, che “L’Araldo” vi presenta in questo volume, costituisce quindi non solo un campionario significativo di ciò che quei tempi hanno prodotto ma anche una testimonianza tangibile della fierezza con cui tutto ciò era comunicato nel modo più attraente e idoneo a suscitare entusiasmi e speranze.