LA STORIA E LE CARATTERISTICHE.
In una tipica serata d’autunno, si è svolta, presso la Sala “Frate Agostino da Crema”, una conferenza dal titolo: “Quattro chiacchiere sul Museo”. La storia e le caratteristiche. La serata e con essa l’evento, sono stati introdotti in primis dal Presidente dell’Araldo Mario Cassi, il quale ha tracciato un profilo della relatrice e protagonista dell’evento Franca Fantaguzzi. Quest’ultima è stata referente, responsabile del Museo cittadino negli anni in cui direttore fu Roberto Martinelli. In seconda battuta, ha preso la parola Anna Maria Messaggi, coordinatrice locale del Touring Club Italiano, la quale ha evidenziato l’importanza dei soggetti volontari nelle varie associazioni e della passione indispensabili in chi si spende nel settore museale. Da ultima è intervenuta, prendendo la parola e relazionandosi con il pubblico, attento ed interessato, la relatrice Franca Fantaguzzi, la quale ha posto in essere: l’aspetto storico del Museo, le sezioni multiculturali di cui si compone e la gestione del Museo stesso. Esso è collocato nell’ex convento di Sant’Agostino, fondato nel 1439 e si compone per l’appunto di alcune sezioni; fra le quali quella storica ed artistica, costituite da oggetti, documenti ed opere d’arte attinenti al territorio cremasco. Nel 1797 la Municipalità Autonoma di Crema, soppresse il convento e fece del complesso un ospedale. In seguito, esso mutò di nuovo destinazione divenendo una caserma. Nel dopoguerra, la caserma fu dimessa e l’area di proprietà statale, venne data in uso al Comune di Crema, che la impiegò come magazzino per i senzatetto a causa del conflitto. Solo nel 1959, il Comune acquisì l’immobile dando origine a lavori di riqualificazione sotto la regia dell’Architetto Amos Edallo, al fine di destinare l’ex convento ad uso culturale. Nel 1963 avvenne l’inaugurazione vera e propria dell’edificio museale.Nel 2014 è stata inaugurata la nuova sezione di arte moderna e contemporanea. L’anno successivo è stata istituita la sezione di arte organaria; un vero e proprio omaggio alla tradizione cremasca nella realizzazione di organi.Nei chiostri sono conservate piroghe di età risalente al periodo medievale.Una notevole componente della collezione museale è rappresentata dalla sezione di arte moderna e contemporanea, che comprende dipinti di pittori Cremaschi del XIX – XX secolo quali: Angelo Bacchetta, Amos Edallo, Biondini. Inoltre, si segnala la presenza nel Museo di dipinti quali gli ostaggi di Crema di Gaetano Previati, di proprietà dell’Accademia delle belle arti di Brera. Altri allestimenti hanno a che fare con la cosidetta Casa Cremasca, ossia una ricostruzione di una dimora contadina cremasca di fine ‘800. Il Museo ospita altresì una collezione di macchine da scrivere (famosa la lettera 22 usata dal noto giornalista Indro Montanelli). Durante la serata sono state esposte in anteprima, due opere inedite del pittore cremasco Luigi Manini, in previsione della conferenza “I pittori cremaschi da non dimenticare: da Rovescalli a Manini” che si terrà il 18 marzo 2017 presso il Museo.