Corrado Soddu, nato a Cagliari ventisette anni fa, è laureato in scienze archeologiche.
“Alcuni la chiamano Fortuna, altri Suerte, altri ancora fato, Destino, o ancora il Caso… Bene chiamatelo come volete, ma è stato per me tutte queste cose assieme arrivare in questa terra , figlio ramingo senza meta ero stato, ma qui mi sono fermato…”
Dalla Premessa:
Il cremasco e Crema sono sicuramente note per le loro vicende durante i secoli del Medioevo, ma meno o nulla si conosce delle epoche classiche, età in cui i Cesari e Gli Augusti governavano sul mondo allora conosciuto. Crema dopo avermi accolto amorevolmente tra le sue braccia, dandomi una nuova dimora, mi travolse con il suo fascino, e mi chiesi che rimaneva della romanità in questa parte di Pianura Padana, tra ricerche e ricostruzioni ho realizzato un piccolo e modesto percorso che passo per passo fornisce una visione più omogenea di questa parte di storia dimenticata. Dovevo alla storia di Crema questo piccolissimo tassello. Lontano dall’essere un lavoro completo ed esaustivo sull’argomento spero che il lettore si faccia un idea più chiara su una parte di storia cosi lontana da noi contemporanei, tra reperti, siti e ipotesi interessanti ricreiamo la romanità del Cremasco. La missione del mio lavoro è il non dimenticare ciò che siamo stati, perché il nostro passato e la sua storia sono la chiave di comprensione per una vita serena nel presente e per un futuro sempre Migliore.
Il libro di 166 pagine, stampato in poche copie, è composto da quattro capitoli:
I. Crema e il suo territorio
II. Lombardia Romana
III. Crema, il suo territorio e i Romani
IV. Siti Romani a Crema e nei Comuni limitrofi.
E’ un libro scritto con linguaggio accessibile a tutti e ben documentato, come compete agli studiosi seri, che si occupano di Storia, scritta con la S maiuscola.
Come scritto da Corrado, con questo lavoro si va a colmare un vuoto lasciato dagli studiosi locali. Nella lettura, si possono notare riferimenti alla nascita di una nazione, alla volontà di imporsi della cultura mediterranea.
Riesce a rispondere a parecchie domande che gli storici si fanno:
Quali segni e testimonianze ha restituito il nostro territorio; quali elementi culturali rimangono nel territorio; i collegamenti con le altre realtà; cosa rimane nel medioevo dell’epoca classica; le migrazioni dell’epoca classica; le sinergie delle testimonianze storico archeologiche per un percorso turistico praticabile.
Ma la più interessante è quella che chiede dei riferimenti alle prossime celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, come può essere inserito in questo contesto un libro che parla di un’epoca così lontana?