Diceva Goethe: “Non è sempre necessario che la storia prenda corpo, è già sufficiente che aleggi nei dintorni come memoria e provochi una sorta di accordo tra gli uomini come quando il suono delle campane si distende amico nell’atmosfera, apportatore di pace”. Radici, memoria comune come fonte di fratellanza e di un comune sentire. Non necessariamente la storia mondiale, ma quella di una città, di una comunità, che aleggia su di noi come il suono, vicino, delle campane. L’ARALDO, fedele al significato più corrente del suo nome, ci “annuncia” quale messaggero di ricordi e testimonianze storiche…
Ferrante Benvenuti
LO STEMMA
Scudo partito, nel primo e nel secondo, da due trombe con drappella posate in decusse e pergamena tra loro.
L’argento rappresenta la sincerità, la clemenza, la vittoria, e come geroglifico di luce è posto nel primo grado di nobiltà.
Il rosso significa valentia, arditezza, magnanimità, e spargimento di sangue in guerra, valore, intrepidezza, dominio, nobiltà, grandezza.
I colori hanno un valore simbolico; l’argento rappresenta la luna; il rosso il fuoco.
I colori adottati per l’Arma dell’Araldo, sono quelli che il Marchese di Monferrato diede con la sua Arma alla comunità di Crema nel 1185 durante la sua riedificazione voluta dall’Imperatore Federico Barbarossa.
L’Araldo
“Messaggero, banditore. Consideriamo il blasone dei colori ed ogni suo bel significato. Rammentando le gioie ed i dolori riveriamo Iddio in cui abbiamo confidato. Lasciate allor le false altre credenze, i suoi color che son più belli amiamo e dei meno vaghi obliate le presenze, alla dimora eterna tendere vogliamo.”
(Da Il blasons des couleurs dell’Araldo Sicille, 1495)
Uniforme (Cotta) dell’Araldo della Regia città di Crema indossata alla cerimonia dell’incoronazione di Ferdinando I imperatore d’Austria con la corona ferrea di re del Lombardo Veneto, avvenuta il 6 settembre 1838 nel Duomo di Milano.